PRISCILLA BEI, Parla pure

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view post Posted on 15/4/2015, 14:31     +1   -1


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PRISCILLA BEI

PARLA PURE



SCHEDA DEL CONCORRENTE

Nata a Roma nel 1987, inizia gli studi musicali a quattordici anni.
La sua formazione principale avviene però tra le mura della Scuola Popolare di Musica di Testaccio dove dal 2002 scopre un gusto che tende sempre più alle sonorità del jazz e della bossa nova. Approfondisce così il linguaggio jazz con Susanna Stivali, Elisabetta Antonini e frequentando seminari e materclass di perfezionamento con Cinzia Spada, Anita Wardell, Roger Treece. Sheila Jordan, Guinga, Gilson Silveira.
Le esperienze musicali variano dalle esibizioni live in piccole formazioni (duo,trio, quartetto) a concerti in organici più numerosi ( Testaccio Tentet di Piero Quarta); brevi ma significative esperienze televisive ("Scalo 76" nel 2008 e "XFactor"nel 2009) e in studio di registrazione (sigla del cartone animato "Max e Ruby" per CVD).
Dal 2010 cura il suo progetto di brani originali, cambiando diversi organici. L'idea è quella di creare un repertorio di canzoni in lingua italiana che si mescolino con il mood del jazz e della bossa nova ma che restino aperte anche alle influenze più moderne dell'elettronica e del pop. Nel 2014 è vincitrice del concorso Music..Ale di Buti (Pisa) per la categoria solisti con i brani Parla Pure e A Marsiglia. Partecipa al contest "Musica Controcorrente" svoltosi presso il CET di Mogol e vince il Premio Siae con Samba di Città come "Miglior Composizione", e la targa "Omaggio a Mogol" con l'arrangiamento e reinterpretazione di Vento nel Vento (Battisti-Mogol).
A Novembre 2014 incide il suo primo Ep con Il Cubo Rosso Recording insieme a Giacomo Ronconi, Nicola Ronconi, Daniele Leucci e Antonino Vitali.


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DI COSA PARLA IL BRANO

È un pezzo cinico e disincantato che smaschera con un andamento velatamente reggae, tutte quelle situazioni maldestre e inaspettate in cui si inciampa quando i retaggi adolescenziali tornano a farci visita. Ritorneranno? MAI PIU’.


TESTO

Parla pure, tanto so già cosa farò
Farò un miscuglio con le tue paure
E questa sera mi ci truccherò.

Parala chiaro, tanto lo sai non capirò
Ci sente meglio un sordo senza cuore
Che un cuore sordo che non vuol sentire i “no”

Mai mi sarei chiesta coma mai sto ancora qui
Intrappolata nella cera incandescente
Sotto lo sguardo di una luce irriverente
E passa, il tempo scivola e rilassa
La testa vota quanto basta
E forse mi risveglierò

Tu, sera assonnata, malcapitata
Ritornerai mai?
Tu, sera maldestra, timida festa
Ritornerai ?

Parla piano, torniamo pure alla realtà
O forse è il suono del motore del mattino
Che senza scuse ci violenterà

Non parlare, o capiranno dove sei
Non c’è più il buio incandescente della notte
A mascherare queste voglie come guai

Mai, avrei creduto come mai non sei più qui
Allontanato dalla scia della corrente
Di questo fiume che non trova la sorgente
E passa, quest’acqua scivola e ripassa
Lascia il suo segno ma non basta
Dicendo grazie se ne va!

Tu, sera assonnata, malcapitata
Ritornerai mai?
Tu, sera maldestra, timida festa
Ritornerai ?
Mai, più!




QUI PER ASCOLTARE L'INEDITO ‘PARLA PURE’

 
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