GIUSY FERRERI
È impossibile scordarsi di Giusy Ferreri. Il suo personalissimo fraseggio morbido e “singhiozzato” ti conquista fin dal primo ascolto. Ha conquistato le radio che, il giorno dopo la finale del talent show “X Factor”, hanno inserito in alta rotazione il singolo “Non ti scordar mai di me” scritto da Tiziano Ferro e Roberto Casalino appositamente per Giusy. Ha conquistato la tribù del web: l’ultima classifica Fimi Nielsen ha certificato che “Non ti scordar mai di me” è la canzone più scaricata da internet, davanti ai brani di mostri sacri italiani come Jovanotti e internazionali come Madonna.
E nemmeno Giusy Ferreri potrà mai scordare questi ultimi mesi che hanno magnificamente stravolto la sua vita. Commessa part time all’Esselunga di Corbetta (Milano) con aspirazioni da cantautrice rock, è entrata nel cast di “X Factor” alla settima puntata interpretando “Remedios” di Gabriella Ferri e conquistando immediatamente la stima della critica e del pubblico; non è un caso che Giusy e Aram Quartet sono gli unici a non aver mai affrontato il giudizio dei tre caposquadra (Simona Ventura, Morgan e Mara Maionchi) con il rischio di essere eliminati. Il secondo posto ottenuto nella finale di “X Factor” è stato un trampolino di lancio: il giorno dopo la finale, l’originale rilettura di “Remedios” di Gabriella Ferri fatta da Giusy è volata al numero uno nel downloading di iTunes, alternandosi ripetutamente con i vincitori Aram Quartet. Una soddisfazione dopo l’altra fino alla gioia per la prima posizione nella classifica Fimi Nielsen dei brani più scaricati da internet.
Il contratto discografico in palio per il vincitore di “X Factor” è andato agli Aram Quartet, ma la SonyBmg ha deciso di investire risorse artistiche altrettanto importanti anche sulla carriera di Giusy Ferreri, che ha appena girato a Roma il video di “Non ti scordar mai di me” con atmosfere alla Pedro Almodovar e la regia di Cosimo Alemà, che ha lavorato, fra gli altri, con Tiziano Ferro, Ligabue, Max Pezzali, Zero Assoluto, Nek e Tiromancino.
Il 27 giugno è uscito il CD Extended Play “Non ti scordar mai di me”, che oltre all’inedito griffato Tiziano Ferro contiene le cover “Remedios” (Gabriella Ferri), “Che cosa c’è” (Gino Paoli), “La bambola” (Patty Pravo), “Ma che freddo fa” (Nada) e “Insieme a te non ci sto più” (Caterina Caselli).
«Sono fiera di omaggiare Gabriella Ferri e la sua autentica unicità attraverso un brano di grande fascino come “Remedios”. Provo enorme piacere e divertimento anche a interpretare canzoni italiane degli Anni ’60 come “Che cosa c’è”, “La bambola”, “Ma che freddo fa” e “Insieme a te non ci sto più”. Grazie agli innovativi e giocosi arrangiamenti di Lucio Fabbri rileggo in chiave moderna questi gioielli di altri tempi per farli conoscere al pubblico giovane e - perché no? - farmi apprezzare anche da quello più adulto che a suo tempo ascoltava le versioni originali».
A fine anno è prevista la pubblicazione del primo album di inediti, nel quale proseguirà la collaborazione con Tiziano Ferro. «È uno dei migliori artisti italiani: sono orgogliosa che la mia vocalità l’abbia intrigato al punto di indurlo a comporre una canzone apposta per me. Tiziano Ferro ha affrontato un tema comune a tutte le persone e che ho vissuto anche io in passato: la fine di un amore. Prima di propormi questo pezzo, mi ha fatto ascoltare un brano scritto tempo fa e ancora inedito: s’intitola “Passione positiva” e sembra scritto proprio per me. Lo sento molto mio e spero di inserirlo nel mio primo album. Nel singolo “Non ti scordar mai di me” Tiziano ha usato arrangiamenti in sintonia con la scelta stilistica che ho fatto per le cover di “X Factor”: melodicamente è riuscito a valorizzare la mia tecnica vocale e lo stile interpretativo».
Le cover presenti in questo CD, tutte in versione integrale rispetto alla sintesi di due minuti proposta a “X Factor”, hanno un’anima rock moderna con impronta Sixties. «Abbiamo usato strumenti tipici degli Anni ’60 – spiega Lucio Fabbri che ha curato gli arrangiamenti – fra cui l’organo vox, un precursore dell’Hammond con un suono semplice e grezzo assai efficace. Per ricreare l’atmosfera Anni ’60 abbiamo fatto cantare Giusy non come una solista attorniata da ottimi musicisti, bensì come la leader femminile di una band. Una situazione inusuale a quell’epoca. Lei ha una vocalità così particolare, che rende personale ogni brano che canta: le cover sono state completamente rinnovate su misura per la sua voce e pur essendo perfettamente riconoscibili, Giusy le ha trasformate in canzoni sue in sintonia con il gusto attuale. Lo stile è così unico e personale che sembrano quasi degli inediti: hit già famose eppure assolutamente nuove».
«Ho iniziato a cantare ascoltando voci maschili – racconta Giusy Ferreri – così mi è uscito un vocione grezzo che ho affinato grazie a un insegnante. Assecondando la mia timbrica, mi ha fatto studiare gli spartiti dei classici del blues: dovevo imparare la parte melodica senza aver mai ascoltato la canzone, per poi cantarla seguendo il mio istinto. Ora mi sento più naturale: ho escogitato da sola una via di fuga che al momento giusto, invece di urlare, mi fa trattenere la voce».
Nata a Palermo il 17 aprile 1979 (Ariete ascendente Ariete), Giusy preferisce vivere nella quiete di Abbiategrasso piuttosto che nella caotica Milano che è poco distante: «Non sono abituata al caos: mi piace vivere la grande metropoli per lo svago, ma la sera preferisco ritornare nel mio paesino tranquillo». Spesso paragonata alla cantautrice britannica Amy Winehouse per lo stile interpretativo e il talento sanguigno, Giusy incassa il complimento («Sono lusingata: stimo Amy come una grandissima artista») ma poi rilancia…«Abbiamo percorsi musicali molto diversi: siamo entrambe innamorate del blues e del soul; però io ho esplorato sonorità più dark. Fra i miei modelli ci sono PJ Harvey, Linda Perry, Janis Joplin, Siouxsie e Fiona Apple. A 14 anni cantavo Queen, AC/DC, Litfiba e Timoria nella mia prima cover band. A 15 anni scrivevo poesie, ma non per metterle in musica. Poi sono passata dal pop-rock di Alanis Morissette e Skunk Anansie al blues di Billie Holiday e Bessie Smith. A 21 anni le mie passioni erano Jeff Buckley e Fiona Apple. Il mio è un mondo musicale complesso: voglio maturare come cantautrice e mostrare la mia creatività magari già nel prossimo album; ma ora sono entusiasta di affinare il talento di interprete attraverso il prezioso confronto con grandi autori e artisti come Tiziano Ferro».
Edited by T'azio - 13/7/2008, 12:23