ROMA - "A Sanremo non vado solo per partecipare. Mi farebbe piacere vincere": Irene Grandi torna a Sanremo dopo 10 anni e lo fa prendendosi una rivincita. Porta 'La cometa di Halley', scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle, lo stesso di 'Bruci la citta'', il suo singolo più venduto, scartato dalla commissione selezionatrice ma poi diventata hit dell'estate 2007: "Questa canzone andrà anche meglio, è ancora più giusta. Ha un ritmo serrato e un testo commovente. Ti lascia una sensazione di energia e di carica. E' un miracolo", dice.
Dopo il successo di 'irenegrandi.hits' e dell'album natalizio Canzoni di Natale, il 19 febbraio esce 'Alle porte del sogno', in cui è co-autrice di quasi tutti i brani e che vede alcuni collaboratori storici come Gaetano Curreri, autore del pezzo che chiude l'album, 'Stai ferma'. "Non mi sento arrivata e mi sento di competere anche un talento uscito da X Factor. La musica non ha età. Mi piace mettermi in discussione", racconta una delle favorite del festival. Ha 40 anni ma non li dimostra affatto. Dimagrita e molto carica, racconta: "Sto seguendo una dieta per le intolleranze alimentari, mi sento meglio, dormo meglio e anche la voce ne ha beneficiato".
Quest'anno lei è in gara e Carmen Consoli è tra i superospiti italiani: "Fare il superospite è una roba quasi da anziani... - commenta - E comunque in generale non trovo giusta l'idea dei superospiti italiani al festival". Il giovedì Consoli, Mannoia, Renga, Ranieri, Cocciante, Elisa, Bennato e Bosé proporranno i brani che hanno fatto la storia del festival: "Spero che un giorno canteranno La cometa di Halley, o Prima di partire per un lungo viaggio, Un motivo maledetto, Che vita è o Bum bum'...". Nel duetto del venerdì, rivela, sarà accompagnata da Marco Cocci, attore e cantante dei Malfunk:
"La Cometa ha una stoffa rock e lui è un outsider, oltre che mio concittadino". "Magari questa sarà l'ultima volta che vado a Sanremo, così ho invitato alcuni amici", dice. Ad applaudirla in platea ci saranno tra gli altri il poeta toscano Alfredo Vestrini, autore di quattro brani del nuovo cd, la sua migliore amica Carlotta e i genitori del suo manager ("i miei sono troppo ansiosi, mi vedranno da casa").
Ma si lamenta perché "se i cantanti vogliono i biglietti per l'Ariston, anche se per una sera, devono comprarli per tutta la settimana (per un totale di 2.850 euro, ndr.). Forse se vinco la casa discografica me li rimborserà ... Comunque non è una cosa molto elegante". Inevitabile una domanda su Morgan: "Sta diventando un Sanremo sulla droga. Non sono d'accordo sul fatto di mettere le persone in croce in un modo così pesante. Per noi è un piacere vederlo sul palco, è una fonte di ispirazione. Tutti si può sbagliare". Critica poi la canzone di Povia su Eluana Englaro: "Lo scelgono apposta per farlo parlare di questo suo personalissimo punto di vista. Parlare di argomenti così delicati a Sanremo non è di buon gusto". Ed è abbastanza sorpresa del duetto Toto Cutugno-Belen Rodriguez: "Va bene che Belen vada in tv, ma se sa fare qualcosa...".
Ed Emanuele Filiberto? "Non ha nulla a che fare con la musica, che purtroppo a Sanremo resta sempre un po' fregata. Ma è sempre una bella vetrina per i giovani, e anche per noi che facciamo questo mestiere da tanto tempo, è sempre un debutto. E' un evento nazional-popolare che comunica a molti. Quindi, viva Sanremo". Non vuole ripetere l'esperienza di co-conduttrice tv (al Festivalbar 2004): "Avrei dovuto avere un ruolo musicale molto più importante, alla Mina, ma non è stato cosi", confessa. 'Alle porte del sogno' rappresenta la sua maturità: "Ho fatto errori e colpi di testa, ma ho sempre lasciato libera la mia creatività. Non mi sono mai messa a tavolino per raggiungere il successo. Ho continuato a fare musica e a sperimentare. E la gente - conclude - mi ha seguito".
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/sp...1702513699.htmlsbagli o qui qualcuno sta rosicando?