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Oggi scambiamo quattro chiacchiere con un cantautore ligure già noto al grande pubblico per una partecipazione al Festival di Sanremo e per varie collaborazioni con diversi artisti famosi: Zibba!
Innanzitutto, grazie per aver accettato di sottoporti a questa intervista. Grazie a te! Partiamo dal tuo ultimo singolo “Universo”. Un canzone d'amore consapevole, che guarda altrove da altrove. Com'è nato questo brano? Questa canzone è nata in viaggio, come molte mie canzoni. Eravamo in tour dove ero appena arrivato da Milano e, in una serata, ho avuto modo di parlare di questi argomenti, di punti di vista ma, soprattutto, abbiamo parlato di universo in quanto tale. Ci siamo chiesti se ogni tanto pensavamo all'universo e non alle cose giornaliere, quindi piccole. Successivamente, sempre in tour, durante una mia tappa leccese sono venuti a trovarmi Giuliano Sangiorgi e Lele (Emanuele Spedicato), con i quali abbiamo scambiato quattro chiacchiere e gli ho raccontato del fatto che volessi avvicinarmi all'elettronica, così loro mi hanno consigliato di parlare con Andro(Andrea Mariano dei Negramaro). Ci siamo conosciuti, abbiamo deciso di lavorare insieme e ci siamo trovati molto bene. “Universo” è il primo capitolo del tuo nuovo lavoro che uscirà nel 2017. Ad ogni tuo disco hai sempre modificato il sound evolvendoti verso nuove strade musicali. Cosa sperimenterai in questo nuovo disco? Rispetto ai precedenti lavori non partirò più dagli strumenti acustici ma dall'elettronica. Diciamo che questo è il vero cambiamento, perché partiamo da una base elettronica per poi inserire gli altri strumenti. Anche nell'ultimo lavoro, ossia “Muoviti svelto”, ho iniziato a sperimentare l'elettronica, ma adesso è tutto completamente diverso in quanto l'avevamo utilizzata solo in fase di post produzione e non in fase di scrittura, cosa che sperimentiamo in questo nuovo album. Il 15 giugno è partito “L'Universo Tour 2016”, dove sei accompagnato da Andrea Balestrieri (Batteria) e Stefano Riggi (Sax/Synth). Cosa cambierà rispetto al tour precedente? Questo è un tour particolare perché siamo un trio e abbiamo scelto di portare l'elettronica anche dal vivo. Abbiamo preso questa decisione sia per abituarci a questi nuovi suoni e sia perché volevamo creare una situazione da una parte più rock, da una parte più di atmosfera. Tutto ciò rispecchia anche la nuova produzione del disco e volevamo portarlo anche nei live. Sono 20 anni che suono insieme ad Andrea Balestrieri, mentre Stefano Riggi ci accompagna da 10 anni, perciò è una situazione ben consolidata dove sul palco si sta molto bene, in armonia. Nel corso della tua carriera sei stato autore di brani interpretati da vari artisti famosi. Come riesci ad entrare nel loro mondo e, di conseguenza, a scrivere una canzone ad hoc? Ci si prova. Tendenzialmente preferisco scrivere con l'artista, in modo tale che l'argomento della canzone provenga dal pensiero e dalla riflessione di una persona che si apre, che racconta e che condivide le proprie storie. Quando mi capita di scrivere a distanza cerco di essere il più abile possibile ad interpretare il modo di dire le cose di un determinato artista, anche se non è mai semplice. Ci saranno collaborazioni nel tuo prossimo disco? Sicuramente mi piacerebbe continuare a collaborare con altri artisti perché è uno dei lati che preferisco del mio lavoro. Però adesso mi sto dedicando alla scrittura di questo disco, quindi non posso anticiparti nulla a riguardo. Di recente hai collaborato con Violetta Zironi nel brano “Semplice”. Com'è nata questa collaborazione e con con quale altro giovane artista o band emergente ti piacerebbe collaborare? Con Violetta il brano è nato in maniera molto naturale. Mi ha chiamato per scrivere questa canzone e così, un giorno, è venuta a casa mia raccontandomi i suoi pensieri, davanti al camino. Come dice la canzone stessa, è venuto fuori un qualcosa di semplice ma estremamente veritiero. Inoltre sono contento di aver anche cantato questo brano con lei e le auguro il meglio per il futuro. Da un po' di tempo a questa parte sto cercando di tenere d'occhio i giovani artisti, perché comincio ad avvicinarmi ai quarant'anni e inizio a soffrire di mal di schiena da furgone, quindi pian piano devo trovare qualcuno che mi sostituisca a livello di impegno mentale e nella produzione (ride). Sto iniziando a produrre diversi artisti e, tra qualche giorno, inizierò a dare una mano alla produzione artistica del nuovo disco di Diego Esposito, un cantautore toscano molto interessante che ho scoperto per caso. Oltre al disco quali sono i tuoi progetti nel futuro immediato? Ho in cantiere tanti progetti ma non rivelabili in questo momento. In ogni caso non mi fermo mai e, una delle cose belle della mia vita è il poter saltare da un progetto all'altro, pertanto cerco sempre di cambiare vita e punto di vista, come dice il mio ultimo singolo. Questo è un giochino che proponiamo ai nostri intervistati, se vogliono. Ti va di farlo per farti conoscere meglio dai nostri utenti attraverso la musica? - La tua canzone preferita attualmente: “Treasure” di Bruno Mars (Perché fa ballare mio figlio tutto il giorno e lo tiene occupato e in allenamento) - Una canzone che ti commuove: “Se mi lasciassi sola” di Erica Mou (E' una canzone che mi descrive, per questo mi commuove ogni volta che l'ascolto) - Una canzone che ti fa ballare: “I Heard It Through The Grapevine” di Marvin Gaye - Una canzone che ti aiuta a dormire: “The Night” dei Morphine - Una canzone che ti ricorda un posto: “Come te posso amà” nella versione degli Ardecore (Mi ricorda una bellissima Roma e una bellissima estate) - Una canzone dal tuo album preferito: “Crazy love” di Van Morrison (dall'album “Moondance”) - Una canzone della tua infanzia: “Sei come la mia moto” di Jovanotti. Grazie per la tua disponibilità, e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti. Figurati, grazie a te! |